Sapone Mani & Corpo

Il sapone: cos’è, a cosa serve, le tipologie

Il sapone è, in genere, un sale di sodio o potassio di un acido carbossilico alifatico e viene prodotto per sciogliere e rimuovere il grasso durante le pulizie. Il suo processo di preparazione si chiama saponificazione, alla fine della quale si ottengono del sale carbossilico (il sapone) e un alcol (la glicerina).

Il sapone è, innanzitutto, un tensioattivo: abbassa, cioè, la tensione delle superfici in modo da renderle facilmente igienizzabili. Deve essere neutro, pastoso ma non duro, schiumogeno, non friabile e, una volta asciutto, deve mantenere la sua forma.

Come si produce il sapone

Per produrre il sapone, si utilizzano 10 gr di olio di oliva versati in un recipiente insieme a 5 gr di idrossido di sodio, entrambi disciolti in 40 ml di una soluzione composta da 20 ml di acqua e 20 ml di alcol. Si scalda il tutto per circa 45 minuti, aggiungendo gradualmente un composto sempre di acqua e alcol preparato a parte. Successivamente, si aggiungono 150 ml di acqua e cloruro di sodio. Si filtra e si asciuga in stufa, raggiungendo una saponificazione completa dell’olio.

Se lo si vuole produrre in casa, il sapone viene generalmente sottoposto al metodo “a freddo”, ovvero senza bollitura e partendo da rimanenze di olio di oliva, acqua di rubinetto e soda caustica. Si sciolgono (per 1000 gr di olio) 128 gr di soda caustica e 300 gr di acqua. La soda caustica, mescolata con un cucchiaio di acciaio, di scalderà grazie alla reazione esotermica. A questo punto, il composto può essere aggiunto all’olio e mescolato per qualche minuto, fino a quando non si otterrà una sostanza cremosa (fase nastro) alla quale si potranno aggiungere oli essenziali e aromi a piacere, per poi versarla in appositi stampi e attendere la solidificazione.

Tipologie di sapone

In epoca moderna, il sapone è diventato non solo indispensabile, ma anche personalizzato. Essendo un prodotto di largo consumo per l’igiene personale ha subìto, via via, una profonda evoluzione che lo ha portato a diversificarsi in base alla tipologia di pelle o alle esigenze di ciascun individuo.

Per questo, esistono numerosi tipi di sapone in commercio e scegliere quello più adatto dipende principalmente da due fattori:

1. la zona del corpo da trattare, poichè cambiano le proprietà e la consistenza;
2. le caratteristiche specifiche della pelle, a seconda che sia grassa, secca o mista.

Il sapone viene scelto e adoperato non solo per il suo effetto depurativo, ma anche per la profumazione, la forma e l’originalità. Molte aziende hanno fatto di un determinato sapone il proprio marchio di fabbrica, rendendolo unico e immediatamente riconoscibile (basti pensare al sapone di Marsiglia).

Tra le varie tipologie di sapone in commercio, i più diffusi sono:

• saponi di Marsiglia: è quello più puro, ottenuto dalla miscela di olio di oliva, sesamo e arachide. Si utilizza per la pulizia della casa, degli indumenti e per la rimozione dello sporco grasso;
• saponi marmorati: si riconoscono per il colore variegato, dal fondo bianco con venature rosse o blu. Generalmente sono alla glicerina o trasparenti;
• saponi gialli resinati: si ottengono unendo grassi di varia origine alla colofonia, un tipo di resina vegetale di colore giallo. Tra questi, rientrano i saponi medicinali;
• saponi verdi duri: sono quelli utilizzati in ambito industriale.

Quelli più famosi, invece, per le loro proprietà e per il largo utilizzo domestico sono:

• sapone nero: realizzato con acqua, olio di olive nere e minerali, viene utilizzato per la cura della pelle grazie ai suoi effetti esfolianti, ossigenanti e propedeutici per la circolazione sanguigna e linfatica;
• sapone di Aleppo: prodotto solo con olio di oliva, è un fantastico detergente che aiuta a purificare la pelle liberandola dalle impurità e donandole lucentezza. Viene suggerito per contrastare l’invecchiamento grazie al concentrato di vitamina E e polifenoli contenuto al suo interno;
• sapone al latte: è un ottimo emolliente per le pelli secche;
• sapone all’alloro: è un potente antibatterico;
• sapone d’avena: ha un effetto rinfrescante e rivitalizzante;
• sapone all’aloe: è lenitivo ed antinfiammatorio, quindi può essere utilizzato anche su pelli arrossate.

Il tipo di sapone migliore per il bagno dell’ufficio

In generale, il sapone per il bagno è uno di quei prodotti fondamentali ed indispensabili nella vita di tutti i giorni. In commercio ne esistono numerose varianti, sia liquide che in saponetta, da scegliere in base ai gusti e alle esigenze.

Negli ambienti lavorativi, il sapone liquido è quello prediletto, dato che può essere erogato tramite un dispenser che evita il contatto diretto con le mani e, quindi, la circolazione di eventuali germi e batteri tra le persone. Può essere anche in schiuma, gel e pasta lavamani, l’importante è che sia preferibilmente antibatterico ed igienizzante.

Un dispenser, in linea di massima, è composto da un beccuccio dal quale fuoriesce il sapone tramite levetta e, nella maggior parte dei casi, si attacca alle pareti per non invadere troppo la superficie del lavabo. Ne esistono modelli anche automatici, che si attivano tramite sensore di movimento a raggi infrarossi. Alcuni sono talmente eleganti da rientrare totalmente nell’arredamento, unendo così bellezza estetica ed efficienza funzionale.